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ARGO 54

pubblicato il 26 Luglio 2022 da admin

Panta rei”

Il motto per eccellenza della metamorfosi universale. Tra le citazioni, è forse, la più conosciuta: quel panta rei, “tutto scorre”, utilizzato alla bisogna, come titolo di romanzi o di festival, nei ritornelli delle canzoni o commercialmente incampagne pubblicitarie, e perché no, per superare una crisi politica.

In questo hanno sperato, probabilmente, alcune forze politiche della maggioranza, prima e dopo le dimissioni della Sindaca, a seguito delle note vicissitudini giudiziarie. “Tutto scorre”, e quanto accaduto si trasformerà in qualcosa d’altro, un presente da imparare a gestire.

Così non sarà, quattordici consiglieri comunali hanno firmato contestualmente le dimissioni, con ciò provocando l’immediato scioglimento del consiglio comunale di Terracina.

Ora è questo il fatto più chiaro, la fine della formula di governo cittadino quale prodotto dell’iniziativa di quattordici consiglieri – di cui nove dell’ opposizione e cinque della maggioranza – e l’immediata nomina del commissario che guiderà il Comune fino alle elezioni.

“Un Progetto Culturale”

Non c’è una città ideale, immobile nel suo fondamento e perfetta nel suo ordinamento. Non è ad un ideale che deve essere condotta l’imperfezione e la mobilità della politica reale. Ma qui, da noi, da molto tempo è venuto meno il senso di una direzione di marcia, il come ed il perché dello stare insieme come comunità.

Se cosi è, allora, c’è la necessità, prima di ogni cosa, di un “Progetto Culturale”, inteso quale intervento sull’anima della città ed insieme sul suo corpo.

Non è vero che a nessuno importa più niente di niente, ci sono donne e uomini nei partiti e fuori, nel mondo delle associazioni, delle imprese, delle professioni, che non hanno voluto cedere ad un patto ch’è sembrato ai più accettabile, un sistema nel quale poter realizzare aspirazioni ed interessi personali, perché quelli generali risultavano troppo difficili e lontani.

Renzo Piano ha usato un’espressione molto calzante: ricucire. Che vuol dire intervenire sul “corpo” della città, rigenerare quartieri, concorrere ad una qualità della vita migliore, con più benessere, più verde, con percorsi ciclo-pedonali e servizi efficienti – scuola, trasporti, biblioteche, impianti sportivi.

E’ difficile raccontare Terracina, quando c’è il rischio che si smarrisca, senza significato. Che diventi vano amarla. Ora è il tempo della “generosità” e della partecipazione.

Così, come hanno fatto i ragazzi della terza media dell’Istituto “San Giuseppe” che, partecipando ad un Bando di idee sulla propria città, promosso dall’ANCE Giovani, hanno pensato di “rigenerare” Piazza Mazzini.

Loro hanno vinto come squadra, quando saremo in grado di vincere, come adulti, per la città?

Armando CITTARELLI 




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